Nei primi scambi della sessione asiatica il petrolio mostrava un calo in vista del previsto aumento delle scorte di greggio negli Stati Uniti; anche il timore di rialzi dei tassi a seguito degli sforzi compiuti dalle banche centrali di tutto il mondo per frenare l’inflazione ha contribuito al lieve ribasso.
Movimento dei prezzi
Al momento della pubblicazione, il prezzo del greggio Brent cedeva l’1,27% a 105,99 dollari al barile e il WTI era in calo dell’1,54% a 99,19 dollari al barile.
Aumentano le scorte di greggio
Nella settimana terminata il 15 luglio le scorte di greggio statunitensi sono cresciute di circa 1,9 milioni di barili, secondo un report di Reuters. I dati settimanali ufficiali dell’Energy Information Administration sulle scorte di greggio e combustibili negli Stati Uniti sono attesi in giornata.
Il trend recente
Negli ultimi giorni i prezzi del greggio hanno assistito a un movimento altalenante, intrappolati tra le preoccupazioni sull’offerta e gli sforzi compiuti dalle banche centrali globali per domare l’inflazione; è probabile che un aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve per frenare l’inflazione sia seguito da un deflusso dagli asset di rischio come le materie prime.
I prossimi eventi chiave
L’alleanza OPEC+, che include anche la Russia, si riunirà il 3 agosto: i funzionari sauditi hanno confermato che la decisione su un eventuale aumento della produzione di petrolio verrà presa nel quadro dell’OPEC+, riferisce Zawya.
In seguito allo scoppio della guerra Russia-Ucraina, gli Stati Uniti stanno cercando di imporre sanzioni contro la Russia per impedirle di sfruttare le sue entrate petrolifere; tuttavia, l’Arabia Saudita è stata chiarissima riguardo al suo impegno nella coalizione OPEC+.
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