La situazione delle forniture di semiconduttori probabilmente non migliorerà molto presto e la guerra in Ucraina svolgerà un ruolo in tutto ciò, ha affermato Vinay Gupta, direttore di ricerca per l’area Asia-Pacifico presso IDC, secondo CNBC.
Il rallentamento nel settore dei chip si prepara a durare
La pressione inflazionistica e le aspettative di un ulteriore inasprimento della politica monetaria hanno portato a un rallentamento trainato dai consumi nel settore dei chip, ha detto Gupta alla CNBC.
L’analista ha notato che la spesa IT sta rallentando, in particolare quella dei consumatori, anche se la spesa aziendale sta resistendo.
Questo rallentamento, insieme all’aumento dei tassi di interesse, “morderà”, ha dichiarato Gupta.
“Ma la speranza è che questo sia un rallentamento leggero perché il governo e le banche centrali stanno cercando di bilanciare l’inflazione in aumento e… i tassi di interesse”.
Gupta prevede un rallentamento delle assunzioni e della spesa nel settore tech asiatico a partire dalla fine di quest’anno o all’inizio del 2023 se la situazione non sarà migliorata per allora.
Il collegamento con la guerra Russia-Ucraina
La guerra nell’Europa orientale ha messo a dura prova le forniture di chip, ha detto Gupta.
Secondo l’analista, Russia e Ucraina sono i maggiori esportatori di krypton, un gas utilizzato nella produzione di chip. Più della metà del neon mondiale, utilizzato anch’esso nella produzione dei semiconduttori, è prodotto da una manciata di aziende in Ucraina, ha affermato la CNBC, citando Peter Hanbury, analista di chip presso Bain & Co.
Il neon viene utilizzato per i laser necessari alla litografia, un processo in cui le macchine intagliano motivi su minuscoli pezzi di silicio.
Gupta prevede inoltre che le interruzioni della supply chain e l’aumento dei costi faranno aumentare i prezzi medi di vendita dei dispositivi, con i fornitori di infrastrutture che quindi scaricheranno gli aumenti di prezzo sui clienti.
Il punto di vista di Benzinga
L’Asia ospita le fonderie (ovvero gli stabilimenti di produzione dei chip) di Taiwan Semiconductor Manufacturing Co Ltd (NYSE:TSM) e Samsung, aziende che controllano circa il 75% del mercato delle fonderie. Un possibile rallentamento in Asia avrà probabilmente ramificazioni nei mercati finali; la flessione ha già danneggiato i titoli statunitensi di semiconduttori, come risulta dal -30% da inizio anno subito dall’iShares Semiconductor ETF (NASDAQ:SOXX).
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