Airbnb Inc. ha respinto l’idea di una fusione con Pershing Square Tontine (NYSE:PSTH), la società di acquisizione per scopi speciali (SPAC) di proprietà dell’investitore miliardario Bill Ackman, secondo quanto riferito mercoledì da Bloomberg.
Cosa è successo Non sono in corso discussioni tra le due società, e le trattative si sono interrotte in fase iniziale dopo che il mese scorso Airbnb ha presentato un’offerta pubblica iniziale in via confidenziale, secondo quanto riferito a Bloomberg da persone vicine alla questione.
La società di noleggio case preferisce quotarsi attraverso un’IPO tradizionale, anche se non ha completamente escluso una fusione con la SPAC di Ackman, come rivelato da fonti anonime.
La SPAC ha 5 miliardi di dollari di capitale, compreso un miliardo di dollari impegnato dalla Pershing Square Capital Management LP, ha dichiarato Ackman in una lettera agli investitori, come riportato da Bloomberg.
Si dice che negli ultimi dieci anni Ackman abbia quotato tre IPO negli USA, per un valore di 5 miliardi o superiore – Alibaba Group Holding Ltd (NYSE:BABA), Uber Technologies Inc (NYSE:UBER) e Facebook Inc (NASDAQ:FB) – e ha commentato nella sua lettera che una vendita di una simile dimensione è difficile.
“L’incertezza è nemica dell’IPO e amica di una SPAC da 5 miliardi di dollari con la maggiore quantità di capitale impegnato”, ha dichiarato Ackman, alludendo alle grandi dimensioni della sua società veicolo.
Perché è importante L’annuncio di Airbnb è stato atteso da tempo e fino all’inizio del mese scorso non c’era chiarezza su quale percorso avrebbe intrapreso l’azienda per quotarsi in Borsa.
Ad agosto la società di affitti di case vacanze ha finalmente depositato una bozza di prospetto informativo presso la Securities and Exchange Commission proponendo una IPO.
Morgan Stanley (NYSE:MS) e Goldman Sachs Group Inc (NYSE:GS) sarebbero i potenziali sottoscrittori della quotazione, secondo il Wall Street Journal.
Le perdite della società si sono accumulate nel secondo trimestre, quando i ricavi sono scesi a 335 milioni di dollari, con un calo del 67% rispetto al miliardo di dollari osservato nello stesso periodo l’anno scorso.
Da marzo la pandemia di COVID-19 ha duramente colpito il settore dei viaggi, causando un calo del 90% delle prenotazioni di Airbnb, secondo le fonti di Bloomberg.
Foto per gentile concessione: Fabien Maurin su Unsplash