Sembra consolidato il “pavimento” dei minimi toccati da Wall Street e ora gli investitori guardano alle resistenze la cui rottura potrebbe aprire la strada al Toro, che potrebbe essere aiutato da “shock positivi”
Nonostante il muro di incertezze che mercati ed economie continuano ad avere davanti, forse le ultime settimane un mezzo punto fermo lo hanno segnato. Vale a dire che i minimi di giugno dell’azionario, cifrati in area 3.700 punti dello S&P 500, 10.700 per il Nasdaq e 400 per l’europeo Stoxx 600, rappresentano ormai un ‘pavimento’ di medio termine. Sulle possibilità che sia ripartito il ciclo del Toro, sostenuta sulla base dell’analisi tecnica da alcuni analisti, resta qualche punto interrogativo. Con qualche cautela in più, il discorso potrebbe valere anche per Piazza Affari, dove il punto di riferimento si sposta un po’ in avanti, al doppio minimo poco sopra 20.500 in coincidenza con lo stress per l’affondamento di Draghi in Parlamento.
TENUTA ALLE NOTIZIE NEGATIVE
Non sono solo gli indicatori tecnici a supportare l’idea. Mercati e economie sono entrati nel secondo semestre del 2022 su una serie di note decisamente non positive, oltretutto dopo una prima metà dell’anno da dimenticare. La recessione che si prende il primo posto nella lista dei rischi, nonostante l’inflazione continui a galoppare, costringendo le banche centrali a aumentare l’aggressività, dando l’impressione di essere disposte a sacrificare un po’ di crescita per contrastarla. Intanto non si fanno passi avanti sulla risoluzione della guerra in Ucraina, l’emergenza energetica europea si aggrava, nuove tensioni geopolitiche si accedono a Oriente, torna la percezione del rischio Italia anche se con impatto contenuto sui mercati, il caro vita accende focolai di turbolenza sociale in giro per il mondo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.