Inflazione USA all’8,5% dà respiro all’economia statunitense

Le azioni statunitensi reagiscono positivamente al dato sull’indice dei prezzi al consumo. Ma gli stipendi stanno tenendo il passo con l’inflazione?

Inflazione USA all’8,5% dà respiro all’economia statunitense
2' di lettura

Mercoledì, al momento della pubblicazione, l’SPDR S&P 500 ETF Trust SPY (NYSE:SPY) era in rialzo dell’1,53%. Il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha riportato un aumento dell’8,5% su base annua dell’indice dei prezzi al consumo (IPC) nel mese di luglio, un segnale che l’inflazione negli Stati Uniti potrebbe finalmente avere raggiunto il picco.

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Cosa è successo

L’IPC generale è aumentato dell’8,5% a luglio, in calo rispetto al +9,1% di giugno, quando era stata registrata la lettura più alta dell’inflazione al consumo dal novembre 1981. La lettura dell’IPC di luglio è stata anche inferiore alle stime degli economisti (+8,7%).

L’inflazione core, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia, è salita del 5,9% a luglio, al di sopra delle stime degli economisti che indicavano un aumento del 6,1%.

Il Dipartimento del Lavoro ha comunicato che i prezzi della benzina sono scesi del 7,7% su base mensile a luglio, contribuendo a compensare l’aumento dei prezzi di cibo e case.

I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati dell’1,1% su base mensile e del 10,9% rispetto a un anno fa. I prezzi dell’energia sono diminuiti del 4,6% a luglio, ma sono comunque in rialzo del 32,9% su base annua. I prezzi delle case sono saliti dello 0,5% su base mensile e del 5,7% rispetto a un anno fa.

La lettura di luglio sull’inflazione al consumo giunge dopo che il Dipartimento del Lavoro all’inizio del mese ha riferito che gli stipendi negli Stati Uniti sono cresciuti del 5,2% su base annua a luglio. Gli ultimi dati dunque indicano che i prezzi aumentano più rapidamente rispetto agli stipendi per molti americani. 

Le opinioni di Wall Street

Nancy Davis, fondatrice di Quadratic Capital Management e gestore di portafoglio del Quadratic Interest Rate Volatility and Inflation Hedge ETF (NYSE:IVOL), ha affermato che la lettura dell’IPC di mercoledì probabilmente rappresenta un grosso sospiro di sollievo per la Federal Reserve.

“Se continueremo a vedere segni di un calo dell’inflazione, la Federal Reserve potrebbe iniziare a rallentare il ritmo dell’inasprimento monetario. Se il mercato inizierà a scontare minori aumenti dei tassi, ci aspettiamo che la curva dei rendimenti subisca un’impennata”, ha detto Davis.

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