Nel mese di luglio l’inflazione nel Regno Unito è salita più del previsto, portandosi al livello più alto degli ultimi 40 anni. Il dato intensifica la stretta sui consumatori e mette pressione sulla Banca d’Inghilterra affinché intervenga ulteriormente.
L’Office for National Statistics ha affermato che a luglio l’indice dei prezzi al consumo è salito del 10,1% su base annua, dopo un aumento del 9,4% registrato a giugno.
La lettura è stata superiore alle aspettative della Banca d’Inghilterra e degli economisti del settore privato. Secondo un sondaggio di Reuters, gli economisti prevedevano un rialzo dell’inflazione pari al 9,8% a luglio.
Il rincaro dei generi alimentari è quello che ha contribuito di più all’aumento. Ciò indica che le pressioni inflazionistiche si stanno estendendo al di là dell’energia.
L’inflazione di base (che esclude i prezzi di energia, cibo, alcol e tabacco) è accelerata al 6,2%, in aumento dal 5,8% di giugno.
All’inizio del mese la Banca d’Inghilterra ha alzato il tasso di interesse di riferimento di 50 punti base portandolo all’1,75%; si tratta del primo aumento di mezzo punto percentuale dal 1995. Secondo le previsioni della banca centrale britannica, l’inflazione raggiungerà il picco del 13,3% a ottobre, come riporta Reuters.
I dati dell’Office for National Statistics indicano che a luglio i prezzi sono aumentati dello 0,6% rispetto a giugno su base non destagionalizzata. Il tasso annuo di inflazione dei prezzi al dettaglionel Regno Unito ha invece raggiunto il 12,3%, il più alto da marzo 1981.
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