Secondo la mappatura di Assoutenti, a maggio il prezzo medio di una tazzina di caffè al bar in Italia era di 1,1€.
Si trattava di un prezzo del 6,8% superiore a quello dell’anno scorso, perfettamente in linea con il tasso di inflazione ufficiale rilevato dall’Istat nel medesimo periodo.
Il prezzo medio massimo si riscontrava a Trento (1,25€), mentre quello minimo a Messina (0,89€).
Il presidente Furio Truzzi aveva dichiarato che a generare il rincaro sarebbe stato da un lato il caro-bollette, dall’altro l’aumento delle quotazioni delle materie prime.
I rincari si moltiplicano
Il problema è che il caro-bollette non solo da maggio è continuato, ma è addirittura esploso. Infatti tra i vari esercizi c’è chi ipotizza che il prezzo possa salire ben oltre gli 1,1€, forse addirittura arrivando anche ad abbattere il tetto dei 2€.
Abbiamo pertanto un aumento del 6,8% già acquisito a maggio in linea con l’inflazione generale, ed ulteriori aumenti nei mesi successivi anche a causa di un’inflazione generale salita all’8%. Ma i costi dell’elettricità, notoriamente elevati in estate, potrebbero causare ulteriori aumenti, in linea con quelli del prezzo dell’elettricità stessa.
Infatti da maggio ad agosto il prezzo dell’elettricità in media sembra essere aumentato di oltre il 170%, ovvero quasi triplicando i costi ad esempio per i bar. La media di 1,1€ calcolata a maggio da Assoutenti ormai sembra essere decisamente sorpassata, tanto che se anche il prezzo della tazzina di caffè al bar fosse aumentato del 170% da allora la media sarebbe salita a quasi 3€.
Sebbene sia difficile che l’aumento dei costi dell’energia elettrica si rifletta sul prezzo finale del caffè al bar nelle stesse proporzioni, dato che il costo maggiore in realtà dovrebbe essere quello delle materie prime con cui viene prodotto, con questi numeri è immaginabile che il prezzo possa salire oltre i 2€ a breve.
Una curiosità
Ad aprile il bar-pasticceria Perrone di Alia, in provincia di Palermo, aveva ancora il caffè a 30 centesimi, un vero e proprio record italiano di economicità. Tuttavia durante la pandemia aveva dovuto aumentarlo del 50%, passando da 0,2€ a 0,3€.
Gli aumenti pertanto valgono per tutti, anche se in alcuni casi i prezzi possono essere di molto superiori alla media, mentre in altri di molto inferiori.
Più o meno fino a pochi mesi fa la media generale era vicina ad 1€, ma a quanto pare ora potrebbe salire vicino ai 2€, con un vero e proprio raddoppio nel giro di poco più di un anno.
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