Il piano di J.P. Morgan Chase & Co (NYSE:JPM) per riportare i propri dipendenti sul luogo di lavoro ha subito una battuta d’arresto dopo che un dipendente è risultato positivo al COVID-19, secondo quanto riportato martedì dal New York Post.
Cosa è successo Alcuni dipendenti della banca guidata da Jamie Dimon hanno dovuto essere rimandati a casa dopo che un dipendente della divisione azionaria e vendite è risultato positivo al COVID-19, secondo il Post.
Il dipendente lavorava presso la sede temporanea della banca in Madison Avenue, e domenica scorsa il personale sarebbe stato informato sugli sviluppi della vicenda.
L’istituto di credito ha detto al Post che “nel corso degli ultimi mesi ha gestito i singoli casi in tutta l’azienda, seguendo i protocolli appropriati quando questi si verificano”.
Perché è importante Dimon ha spinto per un ritorno in ufficio dei dipendenti e in una riunione privata ha dichiarato agli analisti di Keefe, Bruyette & Woods che la produttività dei giovani dipendenti è stata influenzata dalla modalità di lavoro da casa.
Secondo Bloomberg, l’istituto di credito ha informato il personale senior del reparto vendite e i dipendenti dell’area trading che sarebbero stati tenuti a tornare in ufficio entro il 21 settembre.
La spinta della banca a convincere i dipendenti a tornare alle proprie scrivanie ha suscitato critiche sui social media.
9:34 am: Dimon prevede danni a lungo termine se le persone non tornano al lavoro
1:22 pm: J.P. Morgan manda a casa alcuni trader dopo che un lavoratore ha contratto il Covid-19– Katherine Greifeld (@kgreifeld) 15 settembre 2020
J.P. Morgan non è l’unica azienda a supportare l’ambiente lavorativo tradizionale; aziende come Facebook Inc (NASDAQ:FB) e Amazon.com, Inc (NASDAQ:AMZN) hanno ampliato i loro uffici e investito nel settore immobiliare, approfittando della pandemia.
Movimento dei prezzi Martedì le azioni J.P. Morgan hanno chiuso in ribasso di quasi il 3,1%, a 99,28 dollari; nella sessione after-hours hanno poi guadagnato quasi lo 0,3%.
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