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    Homepage » La misura dell’inflazione preferita dalla Fed è troppo alta

    La misura dell’inflazione preferita dalla Fed è troppo alta

    Wayne DugganBy Wayne Duggan30/09/2022 Notizie Economiche 2 min. di lettura
    La misura dell’inflazione preferita dalla Fed è troppo alta
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    L’ETF SPDR S&P 500 Trust SPY (NYSE:SPY) veniva scambiato in leggero rialzo venerdì mattina dopo che il Bureau of Economic Analysis ha registrato un aumento del 6,2% dell’indice dei prezzi della spesa per consumi personali (PCE) nel mese di agosto, rimanendo vicino ai livelli più alti dagli anni ’80.

    Cosa è successo

    Il PCE nominale è aumentato del 6,2% ad agosto. Questo è in calo rispetto al 6,3% di luglio e al massimo del 6,8% a giugno 2022.

    La lettura del PCE di agosto è risultata inferiore alle stime degli economisti del 6,6%.

    Il PCE core esclude la volatilità dei prezzi alimentari e dell’energia, ed è per questo l’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve; a luglio è cresciuto del 4,9%, al di sopra delle stime degli economisti (+4,6%).

    L’ultima lettura dell’IPC sull’inflazione arriva dopo che la Federal Reserve ha deciso il terzo aumento consecutivo del tasso di interesse dello 0,75% all’inizio di questo mese.

    La volatilità del mercato obbligazionario è aumentata a partire da venerdì scorso, quando il nuovo primo ministro del Regno Unito Liz Truss ha annunciato un audace programma di stimoli che include tagli fiscali e incentivi agli investimenti.

    Il rendimento dell’US Treasury a 10 anni

    Mercoledì anche i titoli del Tesoro US decennali hanno raggiunto un breve picco del 4% prima di scendere nuovamente al 3,73% venerdì mattina. Anche questa settimana l’S&P 500 ha toccato nuovi minimi del 2022 sulla base dei timori che l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse inneschino una recessione dell’economia statunitense.

    All’inizio di questo mese, il Dipartimento del Lavoro ha riferito che l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dell’8,3% ad agosto, rispetto al picco del 2022 del 9,1% a giugno. Il Dipartimento del Lavoro ha anche riferito che i salari statunitensi sono cresciuti solo del 5,2% su base annua ad agosto.

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