L’era della crescita senza inflazione è finita perché non c’è più il pilastro cinese che la sosteneva anche se quello della digitalizzazione è tutto in piedi. La credibilità dell’era dei Bernanke e dei Draghi si è incrinata
Alla fine le banche centrali, a partire dalla Federal Reserve, sono finite sul banco degli imputati. L’accusa è essere andati avanti troppo e troppo a lungo con il Quantitative Easing, riesumato e potenziato al massimo dopo l’esplosione della pandemia, ignorando per tutta la seconda metà del 2021 e l’inizio del 2022 il risveglio dell’inflazione, snobbata come temporanea, mentre veniva alimentata dalla spesa pubblica americana a go-go dell’amministrazione Biden, con la benzina sul fuoco gettata a inizio anno dalla guerra in Ucraina e dal conseguente caro energia globale. Jerome Powell e colleghi hanno aspettato marzo del 2022, quando l’inflazione correva ormai da sei mesi a massimi pluridecennali, per iniziare ad alzare i tassi di un timido quarto di punto, a maggio acceleravano con mezzo punto, e finalmente a giugno decideva per tre quarti, portando i Fed Fund all’1,75%, che arrivavano al 3,25 dopo un aumento cumulativo di un punto e mezzo tra luglio e settembre, e ora puntano a superare il 4% per fine anno.
LE ILLUSIONE DI UN RIPENSAMENTO DELLA FED
La Bce andava al seguito, più a parole che nei fatti, probabilmente preoccupata soprattutto dal rischio che un euro schiacciato da un dollaro sostenuto dai tassi americani facesse imbarcare ulteriore inflazione all’Eurozona, in aggiunta a quella prodotta dalla crisi energetica. Mercati, investitori e molti economisti hanno creduto per buona parte del 2022 che la Fed fosse pronta a fare marcia indietro e mettersi in pausa, come aveva fatto precipitosamente tra fine 2018 e inizio 2019, per evitare all’economia una brusca caduta in recessione. Ma da agosto in poi Powell e diversi esponenti della banca centrale hanno detto chiaramente che la lotta all’inflazione aveva la precedenza sulle possibili sofferenze per l’economia. Quello che non hanno spiegato è che dopo il Covid il mondo è cambiato, ed è venuto meno uno dei due pilastri su cui per vent’anni si era retta una crescita economica globale in assenza di inflazione, che non lasciava agli investitori nessuna alternativa all’azionario per allocare i capitali…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.