Il dollaro USA ha iniziato la settimana su una nota forte, con l’indice del dollaro in aumento dello 0,53% a 107,49, sostenuto da acquisti difensivi mentre sugli investitori ha pesato il picco nei casi di Covid in Cina. L’indice del dollaro misura la forza del biglietto verde rispetto a un paniere di valute.
Lunedì, l’indice ha superato un livello di resistenza chiave di 107,24 mentre Pechino ha riportato due morti per COVID-19 il 20 novembre e il distretto più popoloso della città ha chiesto ai residenti di rimanere a casa, estendendo il blocco del fine settimana.
Il punto di vista dell’esperto
Carol Kong, stratega valutaria presso la Commonwealth Bank of Australia, ha dichiarato a Reuters che le prospettive per il mercato cinese in un contesto di politica zero-COVID rimarranno una fonte chiave di volatilità. “Se vediamo un’altra serie di aumenti delle restrizioni, ciò indica che i funzionari cinesi sono ancora diffidenti rispetto a un’eventuale riapertura”, ha affermato Kong.
A parte le preoccupazioni per la Cina, anche una Federal Reserve aggressiva sta fornendo forza al dollaro. La presidente della Federal Reserve Bank di Boston, Susan Collins, ha affermato venerdì che la banca centrale potrebbe dover effettuare un altro aumento dei tassi di 75 punti base dovuto al fatto che vi sono poche prove di un calo delle pressioni sui prezzi.
Wall Street ha iniziato a prendere in considerazione il discorso della Fed con il rally seguito al rilascio dei dati sull’inflazione più debole di ottobre che si è presa una pausa negli ultimi giorni. L’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) ha chiuso la sessione di venerdì in rialzo dello 0,45%, mentre l’ETF Vanguard Total Bond Market Index Fund (NASDAQ:BND) ha perso lo 0,17%.
Eventi chiave
Gli operatori di mercato attendono con ansia i verbali della riunione di novembre della Fed che dovrebbero venire pubblicati mercoledì.
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