Il progetto prevedeva il superamento della commissione interbancaria di 50 centesimi con possibili rincari a carico dei clienti finali
Il progetto di riforma del sistema Bancomat era stato presentato nell’ottobre del 2020. L’idea era quella di rivedere il sistema di remunerazione per le banche proprietarie degli sportelli superando il modello della commissione fissa – attualmente pari a 50 centesimi – per i prelievi in circolarità, ovvero quando si preleva con una carta di una banca diversa da quella proprietaria dello sportello Bancomat. Dall’Antitrust, che aveva aperto un’istruttoria per verificare la regolarità della riforma, è arrivata una bocciatura perché il nuovo modello “configurerebbe una restrizione della concorrenza a danno dei consumatori”. Secondo diversi osservatori, a pagare le conseguenze della possibile riforma del sistema sarebbero stati soprattutto i correntisti di banche online, che spesso offrono prelievi gratuiti andando a coprire i 50 centesimi della commissione interbancaria.
LA COMMISSIONE IN VIGORE
La decisione è stata presa dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha chiuso l’istruttoria. Nel comunicato l’Antitrust ricorda che attualmente la banca che ha emesso la carta utilizzata per il prelievo versa una commissione interbancaria (50 centesimi, ndr) all’istituto che è titolare dello sportello presso cui il prelievo avviene e può chiedere al proprio cliente una commissione. Il progetto presentato da Bancomat S.p.A. prevede invece un nuovo modello per il quale la banca presso cui si fa il prelievo richiede direttamente al titolare della carta una commissione. Detto in altre parole, seppur con un tesso massimo di 1,5 euro, le banche proprietarie degli sportelli avrebbero potuto fissare liberamente la commissione…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.