Xi Jinping non vuole fastidi, eppure il suo terzo mandato comincia con chi scende in piazza per chiederne le dimissioni
A chi appartiene il nostro futuro? Se lo chiedessi a uno studente degli anni ’70 ti direbbe che appartiene a lui e a nessun altro, mentre se prendessi un suo coetaneo vissuto chissà dove nell’Europa del 1200, probabilmente ti direbbe che tutto dipende dal signore con la S maiuscola. Tra i due ballano più di cinque secoli di storia, ed è proprio questo il punto: la visione della società varia a seconda dell’epoca che prendiamo in esame. Non avremmo Socrate senza Atene, non avremmo Roma senza Annibale, non avremmo i 300 di Sparta senza la graphic novel di Frank Miller. Allo stesso modo non avremmo i moti di protesta cinesi di questi giorni senza qualcuno o qualcosa contro cui protestare, qualcuno o qualcosa che lavoratori e studenti di Pechino vogliono superare anche se sembra un muro invalicabile, lo stesso muro con cui si sono scontrati degli agguerritissimi artigiani inglesi per tutto un secolo. Ma in fondo gli ostacoli non esistono forse per essere superati?
SPIFFERI
Lo ha voluto dimostrare ancora di più, ancora una volta, che lui non vuole alcun tipo di spifferi contro la sua figura. Con il suo terzo mandato, Xi Jinping ha voluto sottolineare che il Partito Comunista Cinese è suo, così come l’intero Paese. O quantomeno così era fino ai primi, incredibili sussulti del popolo. Nonostante l’accentramento dei poteri e l’eliminazione de facto – e anche molto de iure – dell’opposizione, di fronte al nuovo aumento dei contagi e ai nuovi lockdown in linea con la rigida politica Covid Zero, le persone sono scese in strada, nelle piazze e nelle università per protestare contro il regime.
Può sembrare incredibile, ma i cinesi hanno preteso le dimissioni di Xi criticandone le scelte in materia sanitaria e non solo, ma anche alzando la voce contro il dispotismo del sovrano assoluto del Dragone. Com’è andato questo primo approccio al muro invalicabile del sistema statale? Beh, anziché la capitolazione del leader comunista, i manifestanti hanno ottenuto tante manganellate e anche qualche notte in galera, mentre al telegiornale erano troppo occupati a mandare servizi sui panda per parlarne…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.