Giovedì la Borsa di Tokyo (TSE) ha interrotto lo scambio titoli per l’intera giornata a causa di problemi tecnici.
Cosa è successo Questo è il primocaso simile nella storia dello sportello di cambio giapponese da quando nel 1999 ha adottato il sistema di scambio elettronico, secondo il Financial Times.
Il TSE ha affermato in una dichiarazione che “attualmente si è ancora indecisi sul ripristino” e che non è sicuro se venerdì le contrattazioni riprenderanno come di consueto.
Anche le Borse di Nagoya, Fukuoka e Sapporo sono state colpite; tutte le piattaforme di scambio che hanno subito la battuta d’arresto operano sul sistema di trading in cash equity costruito dalla società tecnologica giapponese Fujitsu Ltd (OTC:FJTSY).
Il trading di derivati è invece proseguito alla Borsa di Osaka, che opera su una piattaforma completamente diversa.
Un portavoce del Japanese Exchange Group ha smentito la possibilità di un attacco informatico, mentre Fujitsu sta ancora indagando sui motivi di questo intoppo tecnologico, ha riferito FT.
Perché è importante Secondo il FT, l’impatto della chiusura forzata del mercato ha colpito oltre 2.500 titoli quotati, nonché gli investitori con strategie in atto per il ribilanciamento del portafoglio; i giapponesi seguono un calendario finanziario che va dal 1 aprile al 31 marzo, e il 1° ottobre segna l’inizio del terzo trimestre nonché la seconda metà dell’anno finanziario.
Generalmente in questo periodo dell’anno i gestori di fondi modificano le allocazioni e la ponderazione dei propri portafogli.
Con l’incertezza che pende sulla seduta di venerdì, gli analisti strategici di mercato prevedono, una volta che saranno iniziate le contrattazioni, alti livelli di volatilità.