Tom Levering, Global Industry Analyst e Ken Baumgartner, CFA Investment director di Wellington analizzano l’impronta di carbonio combinata del mercato e indicano come procedere per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione
Le utility energetiche con il loro 3% rappresentano solo un’esigua porzione del segmento azionario globale. Eppure, esse contribuiscono in modo determinante all’impronta di carbonio combinata del mercato. Vista l’impronta di carbonio eccessiva per le dimensioni del settore, molti investitori e gestori di portafoglio vogliono limitare o evitare di esporsi ai servizi di pubblica utilità.
IL SETTORE ENERGETICO
Anche se le utility dell’energia continuano a dipendere dai combustibili fossili per generare calore e per l’elettricità necessaria ad alimentare le società moderne, il settore energetico è il principale investitore in energie rinnovabili, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA)1. L’agenzia stima che nei prossimi decenni la combinazione di reti elettriche ed energie rinnovabili richiederà investimenti di capitale superiori a 1.000 miliardi di dollari statunitensi l’anno…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.