Una nutrita pattuglia di blue chip che rappresentano le eccellenze dell’Azienda Italia ha chiuso 12 mesi stellari in un anno orribile per le azioni, mentre anche sui bond c’è la fila. Può durare a condizione che…
Erano parecchi anni che la Borsa italiana non metteva a segno uno sprint brillante come in questo inizio del 2023. Sono solo le prime quattro settimane dell’anno, ma il +11% e passa che ha surclassato gli altri mercati azionari dei paesi sviluppati fa ricordare altri momenti d’oro, decisamente più duraturi, come a metà degli anni 80 con la sconfitta dell’inflazione e la liberalizzazione dei mercati finanziari, o la seconda parte degli anni 90 con l’ammissione alla moneta unica, entrambe svolte apprezzate dagli investitori soprattutto internazionali.
PER UNA BLUE CHIP SU TRE È STATO UN ANNO STELLARE
È sicuramente troppo presto per dire se siamo all’inizio di una nuova apertura di credito agli asset italiani, ma è anche un fatto che negli ultimi 12 mesi una pattuglia di una decina di blue chip del FTSE MIB, un terzo del totale, ha messo a segno guadagni a due cifre decisamente notevoli per un anno giudicato orribile per le azioni globali. Si va dal +50% e passa di Tenaris e Cucinelli, al +48% di Leonardo, al +32% di Bper, al +30% di Prysmian, al +23% di CNH Industrial, fino ai rialzi tutti a doppia cifra di Buzzi Unicem, Unicredit e Finecobank…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.