Morgan Stanley IM analizza i fattori che hanno determinato un’inversione a U nel 2023 sia sul reddito fisso che sull’azionario. L’ottimismo non trova grande riscontro nella Fed ma è ancora sostenuto da varie ragioni
In pochi giorni si è passato dal ringhio dell’Orso di fine 2022 sui mercati obbligazionari e azionari che poi hanno chiuso gennaio in netto rialzo, con i bond che hanno generato un ritorno del 4% mentre l’indice S&P 500 ha messo a segno un +4,5% e oltre, recuperando gran parte delle perdite di dicembre, che aveva visto i rendimenti del reddito fisso impennarsi. I mercati obbligazionari hanno poi fatto una svolta a ‘U’, con i rendimenti in picchiata a gennaio. Nel suo ultimo Global Fixed Income Bulletin, Morgan Stanly spiega le ragioni del drastico cambio di rotta.
LIBERTÀ AI MERCATI DI IMMAGINARE GLI SVILUPPI
In primo luogo, l’assenza di riunioni delle banche centrali a gennaio ha lasciato libertà ai mercati di interpretare gli sviluppi della politica monetaria dopo i rialzi aggressivi del 2022 immaginando un atteggiamento più accomodante. In effetti a febbraio sia Fed che Bank of England hanno rallentato il ritmo dei rialzi, la volatilità è calata supportando gli asset a rischio, mentre il dollaro si è indebolito migliorando le prospettive per Europa e Mercati Emergenti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.