Per Arnaud Mounier (AllianceBernstein) meglio preferire obbligazioni investment grade ma tornano interessanti anche alcuni titoli bancari che potrebbero beneficiare dell’aumento dei tassi di interesse
La grande recessione non c’è. Alla fine dello scorso anno in molti si aspettavano uno scenario più duro per l’economia, con l’inflazione ancora molto alta e le banche centrali impegnate a continui rialzi dei tassi di interesse. Oggi Piazza Affari ha superato quota 28mila punti, proseguendo sul rally di inizio anno. Il settore obbligazionario sta tornando interessante nei portafogli degli investitori. “All’inizio dell’anno pensavamo che il problema maggiore, soprattutto in Europa, sarebbe stata la recessione ma ora stiamo iniziando a cambiare opinione”, spiega Arnaud Mounier, Head of Fixed Income Business Development, EMEA di AllianceBernstein. “L’inflazione non è una storia del tutto conclusa, e la gente si sta effettivamente tranquillizzando pensando che la recessione non sarà poi così grave”.
TORNA INTERESSANTE L’HIGH YELD
Almeno fino alla metà dell’anno i rialzi dei tassi da parte delle banche centrali proseguiranno, nel tentativo di sconfiggere l’inflazione. “Ritengo che le banche centrali non cambieranno presto il loro atteggiamento per diventare meno restrittive e sostenere l’economia”, prosegue Mounier. “Pensiamoci: all’inizio dell’anno tutti volevano concentrarsi sui titoli di credito di qualità o su obbligazioni investment grade, evitando l’high yield per via della recessione. Ora che questa recessione non sembra essere così grave come si temeva, si torna a puntare sull’high yield, e gli spread si stanno restringendo molto rapidamente”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.