Mercoledì le azioni di Credit Suisse Group AG (NYSE:CS) sono crollate nel pre-market dopo che il suo maggiore azionista ha negato l’intenzione a proseguire nel fornire sostegno finanziario all’istituto di credito elvetico.
Cosa è successo
Le azioni dell’istituto di credito svizzero sono scese dell’1,18% martedì nonostante la ripresa del mercato dopo che ha dichiarato di aver riscontrato debolezze sostanziali nella rendicontazione finanziaria negli ultimi due anni a causa di controlli interni inefficaci.
La debolezza continua mercoledì, con il titolo che ha perso circa il 20,7% scendendo a un nuovo minimo di 1,99 dollari nel trading pre-market, dati di Benzinga Pro.
La nuova vendita è arrivata sulla scia della dichiarazione da parte del suo più grande investitore, la Saudi National Bank, che non acquisterà ulteriori azioni Credit Suisse, ha riferito Reuters. Secondo quanto riferito, le linee guida normative non le consentono di investire in oltre il 10% di un’entità. Reuters ha riferito che la partecipazione della banca del Medio Oriente in Credit Suisse ha praticamente già raggiunto tale livello.
Le azioni quotate in Svizzera di Credit Suisse sono scese del 22,19% e il suo credit default swap, ossia il costo per assicurare le sue obbligazioni contro potenziali insolvenze, si è drammaticamente invertito.
La debolezza si diffonde al mercato
In seguito a tale sviluppo, i mercati europei hanno registrato un brusco calo e i futures sugli indici statunitensi, che registravano modeste perdite, sono scesi precipitosamente.
Il titolo potrebbe diffondere il panico nel mercato, che è già alle prese con il crollo di un trio di banche negli Stati Uniti. La decisione del governo degli Stati Uniti di sostenere i depositi delle banche fallite aveva finora infuso ottimismo alimentando la ripresa di martedì.