Secondo Anna Stupnytska, Global Macro Economist di Fidelity International, la debolezza del settore bancario, pur essendo finora limitata a storie isolate, è un effetto della politica monetaria molto rigida
Le tensioni sui mercati e le debolezze del settore bancario non hanno intaccato la determinazione della Banca Centrale Europea nel contrastare l’inflazione. Nella riunione di giovedì 16 marzo il Consiglio direttivo, allo scopo di riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2%, ha aumentato i tassi d’interesse di 50 punti base, portando il tasso di finanziamento principale al 3,5%.
IL MESSAGGIO DELLA BCE
“Con questa scelta la Bce ha voluto chiaramente mettere in luce la sua capacità di affrontare i problemi di stabilità finanziaria con strumenti adeguati, senza però distogliere lo sguardo dall’obiettivo della stabilità dei prezzi”, commenta Anna Stupnytska, Global Macro Economist di Fidelity International. Inoltre, specifica l’esperta, a differenza della precedente riunione la Bce ha abbandonato la forward guidance, sottolineando l’importanza della dipendenza dai dati e segnalando la sua disponibilità a “rispondere come necessario” per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.