La drammaturgia tra Elon Musk e Substack si è intensificata quando il CEO di Twitter ha accusato la piattaforma di newsletter in abbonamento di aver rubato i dati del sito di microblogging.
Cosa è successo
Lunedì Musk ha dichiarato che Substack è stata temporaneamente classificata da Twitter come «non sicura» dopo che è stato «scoperto che stavano scaricando illegalmente grandi quantità di dati per precompilare il suo clone di Twitter».
Dopo che un utente di Twitter ha chiesto a Musk se sembrava che Substack stesse «cercando di competere con Twitter», ha risposto affermativamente e ha sottolineato che lo aveva fatto attraverso un «furto massiccio» dei dati del sito.
Perché è importante
La faida tra Twitter e Substack si è accesa quando quest’ultima ha annunciato il lancio della propria piattaforma di social media chiamata Substack Notes. In seguito all’annuncio, Twitter ha iniziato a limitare i tweet contenenti link Substack, rendendo difficile per gli utenti di Substack promuovere il proprio lavoro sul sito di microblogging.
Note a margine
Sabato, il giornalista Matt Taibbi, che in precedenza era stato un sostenitore di Musk e aveva contribuito ai Twitter Files, ha criticato il sito di microblogging, affermando che avrebbe preferito usare Substack’s Notes piuttosto che Twitter. Ha detto che Twitter aveva limitato i contenuti contenenti URL Substack a causa di una controversia sulla nuova piattaforma Notes. Tuttavia, non ha specificato la fonte di tali informazioni.
La settimana scorsa, Musk ha affermato che Matt Taibbi era un dipendente di Substack, cosa che Taibbi ha negato. Musk ha pubblicato (e successivamente eliminato) dei DM con Taibbi, in cui quest’ultimo ha spiegato di essere stato uno dei primi scrittori di Substack Pro, ricevendo un pagamento anticipato per un anno e versando a Substack l’85% dei suoi ricavi da abbonamento, secondo The Verge.