Arun Sai, Senior Multi Asset Strategist, Mickael Benhaim, Head of Fixed Income Investment Strategy & Solutions e Patrick Zweifel, Chief Economist, considerano solide le basi su cui poggia il sistema finanziario
Il salvataggio di Credit Suisse e la crisi di alcune banche regionali USA avranno ripercussioni sull’economia, ma le probabilità di una severa stretta creditizia sono remote. Il denaro a basso costo per anni ha offuscato le capacità di giudizio sul rischio ma il brusco rialzo dei tassi ha reso chiaro il prezzo da pagare, per cui le recenti crisi rappresentano eventi inevitabili e non anomalie. Ma sarebbe un errore prevedere una nuova crisi come nel 2008. Un fattore incoraggiante è che le normative introdotte da allora hanno notevolmente rafforzato le basi su cui poggia il sistema bancario globale.
LE SOFFERENZE QUESTA VOLTA NON SONO UN PROBLEMA
Lo sottolineano Arun Sai, Senior Multi Asset Strategist, Mickael Benhaim, Head of Fixed Income Investment Strategy & Solutions e Patrick Zweifel, Chief Economist, di Pictet Asset Management, rilevando che le sofferenze, causa principale della crisi del 2008, provocheranno sempre problemi con l’aumento dei tassi, ma ora, non appesantiscono più i bilanci bancari come una volta. In Europa sono state ridotte dai circa 1.000 miliardi di euro 10 anni fa a meno di 350 miliardi, sotto il 2% dei prestiti totali, mentre le stesse banche appaiono sane anche sotto altri parametri…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.