Navigare questi mercati è difficile, per i veterani degli hedge fund e per i singoli investitori, le scommesse a breve al ribasso e al rialzo non pagano. Meglio affidarsi a mani esperte guardando sempre al lungo termine
Non sono mercati facili da navigare da tre anni a questa parte. L’ultima occasione servita su un piatto d’argento agli investitori dotati di nervi abbastanza saldi e visione strategica risale a febbraio-marzo del 2020, quando lo shock da Covid paralizzò da un giorno all’altro l’attività economica globale e spedì in picchiata tutti i principali indici azionari. Fu un’occasione ghiotta di comprare a sconto del 30-40% che avrebbe ricompensato nel giro di meno di un anno chi aveva saputo coglierla. Da allora le cose sono diventate molto più difficili, e le scottature anche molto brucianti non sono mancate sia per i ribassisti, sia per chi si è lasciato trascinare troppo dall’euforia del momento, come nella seconda metà del 2021. Anche per gli shortisti professionali, come gli hedge fund speculativi, non è stato un gioco da ragazzi. Dopo i 2,7 miliardi di dollari incassati a marzo 2023 puntando al ribasso sui bancari dopo la crisi delle banche USA hanno lasciato sul terreno 1 miliardo ad aprile, quando si sono dovuti ricoprire a prezzi più alti di quelli a cui avevano venduto allo scoperto, secondo i calcoli di Reuters.
SEMBRAVA UNA ‘FACILE’ SCOMMESSA
Anche mettersi al ribasso sui BTP italiani dopo la caduta del governo di Mario Draghi e l’arrivo di quello di Giorgia Meloni, che avrebbe potuto replicare le disinvolture euroscettiche dell’esecutivo giallo-verde della primavera-estate del 2018, poteva sembrare un gioco facile. Ma l’edizione online del Financial Times di sabato 29 aprile ha rivelato che gli hedge fund che si erano lanciati nella ‘facile’ scommessa contro i bond governativi italiani sono stati costretti a smontare le posizioni per ricoprirsi limitando i costi, come mostra il grafico qui sotto…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.