Valutazioni convenienti, carry elevato, valute favorevoli e bassa presenza di investitori esteri costituiscono, secondo l’analisi di Michaël Vander Elst (DPAM), incoraggianti premesse per l’asset class
I livelli di rendimento assoluto dei titoli sovrani dei mercati emergenti sono ai massimi pluriennali. Rendimenti superiori all’8,25%, che generano flussi mensili di reddito (carry) di 70 punti base (0,70%). “Valutazioni convenienti, carry elevato, valute favorevoli e bassa presenza di investitori esteri: gli astri sono allineati per un brillante 2023 per il debito emergente” fa sapere Michaël Vander Elst, Fund Manager Emerging Market Debt – Mercati Emergenti Hard Currency di Degroof Petercam Asset Management (DPAM) che, per quanti preferissero evitare i rischi di cambio, suggerisce una strategia sostenibile in valuta forte.
UN’ASSET CLASS CHE VANTA UNA SOLIDA SITUAZIONE
Le convinzioni del manager poggiano sulla solida situazione che vanta oggi l’asset class. Molte banche centrali emergenti, per mantenere i flussi di investimenti diretti esteri nel paese e preservare il valore della valuta, hanno iniziato ad effettuare rialzi con largo anticipo rispetto a quelle dei mercati sviluppati. “Il ciclo di rialzi senza precedenti che ne è seguito ha ripristinato il buffer storico dei tassi reali. Con una maggiore chiarezza sui tassi terminali della FED, ora prezzata dai mercati, è probabile che la forza del dollaro USA si riduca, sostenendo a sua volta le valute dei Paesi in via di sviluppo” spiega Vander Elst…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.