Il premio Nobel e noto economista Paul Krugman ha detto di essere terrorizzato dalle possibili implicazioni di un effettivo default degli Stati Uniti sul suo debito, ma ritiene che le agenzie di rating siano “solo irrilevanti”.
I commenti di Krugman arrivano in un momento in cui Fitch Ratings ha posto il rating di default dell’emittente a lungo termine in valuta estera ‘AAA’ degli Stati Uniti in Rating Watch Negative, in seguito allo stallo politico tra l’amministrazione del presidente Joe Biden e i legislatori repubblicani riguardo alla crisi del tetto del debito.
Fitch ha dichiarato che la sua decisione riflette un aumento della faziosità politica che sta ostacolando il raggiungimento di una soluzione per aumentare o sospendere il tetto del debito nonostante l’avvicinarsi della data X – il giorno in cui ci si aspetta che il governo esaurisca le opzioni per finanziarsi.
Krugman ha spiegato la sua posizione citando un grafico che mostra la traiettoria del rendimento di mercato dei Treasury Bill degli Stati Uniti con una maturità costante di 10 anni. L’economista ha indicato che dopo il declassamento del rating di credito degli Stati Uniti da parte di S&P nell’agosto 2011, non c’è stato praticamente alcun impatto significativo sui rendimenti dei Treasury.
“Sono terrorizzato dalle possibili implicazioni di un effettivo default. Ma le agenzie di rating sono semplicemente irrilevanti”, ha twittato.
Krugman potrebbe avere ragione riguardo ai rendimenti del tesoro e alla possibile reazione a un declassamento, ma è notevole che il mercato obbligazionario sia stato agitato a causa dell’impasse.
I rendimenti dei titoli del tesoro in scadenza il 1° e il 6 giugno, mercoledì, hanno raggiunto il 7%. L’iShares 1-3 Year Treasury Bond ETF (NASDAQ:SHY) ha chiuso in ribasso dello 0,22%, mentre il Vanguard Short-Term Treasury Index Fund ETF (NASDAQ:VGSH) ha perso lo 0,21% giovedì, secondo Benzinga Pro.
Sviluppi
Nel frattempo, Biden e il Speaker della Camera Kevin McCarthy stanno avvicinandosi a un accordo che aumenterebbe il tetto del debito del governo di 31.400 miliardi per due anni, limitando la spesa per la maggior parte degli articoli, riporta Reuters citando un funzionario degli Stati Uniti.
L’accordo, che non è stato ancora definitivo, aumenterebbe i finanziamenti per le spese discrezionali militari e per i veterani, mantenendo essenzialmente le spese discrezionali non militari ai livelli dell’anno corrente, secondo il rapporto.