In una giornata sorprendente per il mercato azionario degli Stati Uniti, caratterizzata dal ritorno di Apple Inc (NASDAQ:AAPL) a una capitalizzazione di mercato di 3.000 miliardi, l’indice Nasdaq 100 segna un trionfale percorso, ponendosi sulla buona strada per terminare il trimestre con un aumento del 39%.
Questa performance semestrale è la seconda migliore nella storia dell’indice, risalente alla sua creazione nel 1985.
Gli investitori e gli appassionati di tecnologia stanno prendendo nota di un’eccezionale ripresa, con il Nasdaq che recupera completamente le perdite causate dagli aumenti dei tassi di interesse di 500 punti base che la Federal Reserve ha attuato negli ultimi quindici mesi.
Il Nasdaq 100, che è seguito dal Invesco QQQ Trust (NASDAQ:QQQ), è tornato ai livelli visti nel marzo 2022, ignorando sia l’impatto causato dalla posizione da falco della Federal Reserve che le attuali aspettative di ulteriori aumenti nel 2023.
Un inquietante déjà vu: le similitudini tra la corsa del Nasdaq e la bolla del dot-com
Nonostante ci sia una sensazione generale di euforia, è emerso un preoccupante parallelismo storico.
Sorprendentemente, la performance del Nasdaq 100 nella prima metà del 2023 è stata superata solo una volta, nella seconda metà del 1999, quando ha guadagnato il 61%.
Quello era il momento in cui sembrava che non ci fossero limiti all’ascesa. Il Nasdaq 100 ha avuto il suo momento di gloria alla fine del 1999 e poi ha raggiunto il picco durante la bolla del dot-com nel marzo 2000.
La prima metà del 2000 ha segnato una performance piatta per l’indice, prima che questo crollasse sotto il peso della bolla esplosa nei successivi due anni.
La recessione è servita da lezione sui pericoli dell’euforia incontrollata e delle valutazioni insostenibili.
Anche se i mercati finanziari non replicano sempre esattamente i modelli storici, le parole del filosofo spagnolo George Santayana sono vere: “Chi non impara dalla storia è destinato a ripeterla”.
La sorprendente somiglianza tra l’impennata del Nasdaq 100 e i guadagni osservati durante la bolla delle dot-com suggerisce quindi la necessità di cautela da parte degli investitori.
Foto: Shutterstock