La Federal Reserve ha aumentato il tasso dei fondi federali dello 0,25% al 5,25%-5,5%, come ampiamente previsto mercoledì, portando i costi di prestito al loro livello più alto dal febbraio 2001.
Questa decisione segna la ripresa dei rialzi dei tassi dopo una breve pausa a giugno, portando l’aumento cumulativo a 5,25 punti percentuali dall’inizio del ciclo di restrizione monetaria nel marzo 2022.
I punti principali del comunicato del FOMC di luglio
- Il comunicato del Federal Open Market Committee (FOMC) di luglio ha evidenziato una continua espansione dell’attività economica, la resilienza del sistema bancario degli Stati Uniti e robusti guadagni nel mercato del lavoro come fattori che sostengono la decisione sui tassi.
- Anche se le aspettative di mercato pendevano verso la fine del ciclo di rialzo dei tassi della Fed dopo la riunione di luglio, la banca centrale ha lasciato aperta la porta per futuri aumenti e non si è impegnata in alcuna specifica azione, basando invece la sua decisione futura sui dati economici imminenti.
- Il comitato ha detto che prenderà in considerazione la restrizione cumulativa della politica monetaria, i ritardi con cui la politica monetaria influisce sull’attività economica e l’inflazione e gli sviluppi economici e finanziari quando deciderà l’entità di ulteriori azioni di politica necessarie per riportare l’inflazione al target.
- Il comunicato non ha menzionato i recenti miglioramenti dell’inflazione, con l’indice dei prezzi al consumo che è sceso al 3% su base annua a giugno, il livello più basso dal marzo 2021. La Fed ha ribadito il suo impegno a riportare l’inflazione al suo target del 2%.
Le reazioni del mercato prima delle dichiarazioni di Powell
Le azioni sono state volatili dopo la pubblicazione della dichiarazione del FOMC e prima della conferenza stampa del presidente della Fed, Jerome Powell.
L’indice S&P 500, monitorato dal SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY), è salito marginalmente prima di ridurre i guadagni. Le grandi aziende tecnologiche nell’indice Nasdaq 100, monitorate dal Invesco QQQ Trust (NASDAQ:QQQ), hanno seguito il movimento.
Il dollaro si è leggermente indebolito, con l’indice del dollaro americano che è sceso dello 0,15%.
Oro, monitorato da vicino dal SPDR Gold Trust (NYSE:GLD), è salito sopra i 1.970 dollari/oncia.
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