Tra le figure professionali con maggiore possibilità di trovare un impiego stabile lontano dall’Italia ci sono profili qualificati come medici, ingegneri e specialisti IT. Ecco quanto si guadagna a lavorare all’estero
Cambio vita e vado a lavorare all’estero. Per molti non è solo una scelta ma diventa una vera a propria necessità perché lontano dall’Italia alcuni lavori non solo sono più richiesti ma anche meglio retribuiti. Lasciare l’Italia per vivere e, quindi, lavorare all’estero è una tendenza che riguarda soprattutto i neo laureati o chi ha iniziato a lavorare da poco. La fuga di cervelli riguarda tra il 5% e l’8% dei laureati italiani, secondo le recenti stime del Ministero dell’Università e dell’Istat.
LA FUGA DI CERVELLI
Se prendiamo come riferimento il post Covid, il saldo di chi parte e chi resta è negativo con -79mila persone tra i 25 e i 34 anni laureati. Le difficoltà in Italia aumentano dal momento che le risorse sono già scarse. A tal proposito, basti pensare che i laureati nostrani sono il 28% contro una media Ocse del 40%. Al Nord la fuga di cervelli all’estero è compensata dall’arrivo di lavoratori dal Sud. Le regioni meridionali, invece, si svuotano. Dal 1995 ad oggi mancano all’appello oltre 1,6 milioni di giovani, soprattutto a Napoli e Palermo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.