La regista della docuserie di Netflix “Depp contro Heard”, Emma Cooper, si è fatta avanti per difendere la sua creazione, come riporta Rolling Stone.
La Cooper, ex produttrice di notizie per Vice e BBC, insiste sul fatto che la sua docuserie offre un approccio equilibrato al processo attraverso le sue tre parti.
La serie si occupa del caso di diffamazione tra gli ex attori Johnny Depp e Amber Heard, il cui processo è stato trasmesso in diretta. La serie è stata oggetto di critiche per la sua rappresentazione degli eventi.
“C’è stato un verdetto. Non stiamo cercando di riscrivere la storia, e io non sono un avvocato”, ha dichiarato a Rolling Stone, aggiungendo che la serie non è un’opera d’autore ma un riflesso della cultura popolare.
La giuria aveva ritenuto la Heard responsabile di tre capi d’accusa per diffamazione, riconoscendo a Depp un risarcimento di 10,35 milioni di dollari. Le due parti si sono accordate nel dicembre 2022, con la Heard che ha pagato a Depp 1 milione di dollari. Nonostante l’esito del processo, la docuserie ha subito critiche sia da parte dei sostenitori di Depp che di quelli di Heard per la gestione del caso.
Nonostante le polemiche, la Cooper sostiene che la serie è stata creata all’insegna dell’equilibrio e dell’integrità, sottolineando il suo ruolo nel riflettere il fenomeno del “Trial by TikTok”.
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