Gregory Peters, co-chief investment officer di PGIM Fixed Income, prevede che il reset dei tassi potrebbe alimentare una nuova fase positiva con i bond che tornano a offrire di nuovo equilibrio ai portafogli
Gli aggressivi rialzi dei tassi e la successiva fase ribassista del mercato obbligazionario nel 2022 sono stati molto dolorosi per gli investitori. La crisi bancaria del 2023 si aggiunge a uno scenario già a rischio e ora le economie devono fare i conti con i contrasti e la coda lunga della crisi. È in atto un forte rallentamento delle principali economie occidentali e, alla luce degli shock recenti e della capacità limitata della Fed di contenere una crisi più ampia, lo scenario base di PGIM Fixed Income prospetta una fase di “weakflation”, con crescita debole e inflazione superiore al 2%, ma in calo, con una significativa diminuzione delle probabilità di recessione, vista la solidità del mercato del lavoro.
INFLAZIONE PIU’ PERSISTENTE IN EUROPA
Lo shock ha anche ridotto le probabilità di un atterraggio morbido o di uno scenario esuberante con alta crescita e bassa inflazione. Anche per l’Eurozona lo scenario prevede un contesto di weakflation. Gregory Peters, co-chief investment officer di PGIM Fixed Income, ritiene che il reset dei tassi potrebbe alimentare una nuova fase rialzista del mercato obbligazionario. L’inflazione inizia a scendere, soprattutto in USA, sotto la spinta dei beni core e, in misura minore, dei servizi, mentre nell’inflazione nell’Eurozona si dimostra più persistente per gli effetti indiretti dei prezzi dell’energia e le turbative più profonde nelle catene di approvvigionamento…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.