La coalizione BRICS di cui fanno parte Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica ha concluso il suo ultimo summit in Sudafrica, aggiungendo sei nazioni al gruppo ma senza introdurre una nuova valuta che sifdi il dollaro americano. Al contrario, i membri hanno espresso opinioni contrastanti sulla de-dolarizzazione, come riporta Business Insider qui.
Il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, un sostenitore convinto di valute alternative per i pagamenti commerciali, ha chiesto una valuta comune BRICS. Anche il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito il suo sostegno all’aumento delle valute locali per il commercio.
Tuttavia, Hardeep Singh Puri, il ministro indiano del petrolio e del gas, ha fatto notare che potrebbe essere difficile rovesciare gli accordi di pagamento di lungo corso e nel frattempo il presidente cinese Xi Jinping ha sostenuto la necessità di riforme nei sistemi finanziari e monetari globali.
Il ministro delle finanze del Sudafrica, Enoch Godongwana, ha respinto la possibilità di una valuta BRICS, affermando che ciò comporterebbe la creazione di una banca centrale e di conseguenza la perdita di indipendenza sulle politiche monetarie.
Jim O’Neill, l’economista che ha per primo denominato il blocco BRICS, ha criticato l’idea di una valuta comune come “ridicola”, aggiungendo che le differenze politiche tra Cina e India costituiscono un ostacolo significativo alla de-dolarizzazione.
Mentre erano in corso le discussioni su un’alternativa al dollaro, i dati SWIFT hanno dimostrato che il dollaro statunitense è stato utilizzato per il 46% dei pagamenti in valuta estera a luglio, una cifra record per il sistema di comunicazione.
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