Il riacquisto di azioni proprie rappresenta un modo per il management di restituire agli azionisti la liquidità in eccesso in modo meno vincolante rispetto a un aumento dei dividendi ma mette in evidenza anche qualche aspetto critico
A Wall Street, tra il 2017 e il 2022, le società dell’indice S&P 500 hanno speso 3mila e 900 miliardi di dollari in buyback di azioni proprie. La cifra supera i 2mila e 500 miliardi di dollari versati in dividendi nello stesso periodo. “La nostra ricerca conferma che nel 2022 i buyback hanno continuato a essere più popolari negli Stati Uniti rispetto agli altri principali mercati”, spiega Harry Goodacre, Strategist, Strategic Research Unit, Schroders. “Il divario tuttavia si è ridotto: il loro utilizzo è diventato più diffuso nel Regno Unito, in Europa e in Giappone”.
PERCHÉ I BUYBACK FANNO DISCUTERE
Se da un lato il buyback di azioni proprie rappresenta per il management un modo meno vincolante rispetto a un aumento di dividendi per restituire agli azionisti la liquidità in eccesso, c’è anche da considerare l’assenza di opportunità di investimento più redditizie. “Un’indicazione dell’attenzione posta nei confronti dei buyback è data dal fatto che, dal 1° gennaio 2023, i policymaker statunitensi hanno introdotto una ‘tassa sui buyback’, obbligando le società a pagare un’imposta pari all’1% del valore di qualsiasi buyback”, prosegue Harry Goodacre…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.