Il biografo di Donald Trump, Tim O’Brien, ha indicato che l’ex presidente potrebbe aver involontariamente coinvolto suo figlio, Eric Trump, in una recente deposizione.
Cos’è successo
La causa, condotta dal procuratore generale Letitia James, sostiene che Trump, in collaborazione con i figli Donald Trump Jr. ed Eric Trump, ha prodotto valutazioni finanziarie fuorvianti dei beni della loro società.
Un’accusa particolarmente eclatante affermava che l’ex presidente aveva esagerato le dimensioni del suo appartamento, portandolo da 11.000 metri quadrati a ben 30.000 metri quadrati.
Questa esagerazione ha fatto sì che la proprietà fosse valutata ben 327 milioni di dollari, una cifra che, se fosse valida, renderebbe l’appartamento di Trump il più costoso mai venduto a New York.
Alla domanda sul suo ruolo attuale nella Trump Organization, Trump ha dichiarato: “Mio figlio Eric è molto più coinvolto di me”.
“E credo che si possa dire che si tratti di qualcosa di importante, di decisioni finali, o altro. Ma negli ultimi cinque anni, cinque o sei anni, sono stato molto meno coinvolto rispetto al passato”, ha aggiunto.
O’Brien, parlando alla MSNBC, ha suggerito una possibile interpretazione della risposta di Trump, ovvero che stava “gettando Eric sotto l’autobus” nel caso in cui le accuse si fossero intensificate, come ha riportato l’HuffPost.
“Nessuna decisione è mai stata presa nella Trump Organization senza l’approvazione di Donald Trump”, ha aggiunto.
“Penso che a un certo punto della deposizione si descriva come ‘L’uomo più onesto del mondo’, il che, ovviamente, non è vero”.
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