Lo scenario base di LGIM, che tiene conto anche degli annunci e delle azioni intraprese dal governo di Pechino, prevede un crollo delle stime di crescita dell’economia cinese per il 2023 dal +6% al +3,5%
Il forte rallentamento dell’economia della Cina rientra tra le cosiddette “recessioni dei saldi di pagamento” (o balance sheet recession), innescate da un livello di indebitamento troppo alto che frena gli investimenti e la crescita dei player di mercato perché costretti a utilizzare le risorse per appianare i debiti. È un fenomeno strutturalmente diverso dalla recessione più comune determinata da un rialzo dei tassi d’interesse per frenare la corsa di un’economia surriscaldata che comporta una riduzione eccessiva della domanda e, a cascata, una recessione.
COSA PUÒ INNESCARE UNA CRISI FINANZIARIA
Sebbene recessioni dei saldi di bilancio possano innescare crisi finanziarie, questo passaggio non è nè automatico nè inevitabile. “Infatti, se la domanda di risparmio per ridurre il debito neutralizza gli effetti di un taglio dei tassi d’interesse, una politica fiscale mirata può comunque salvare la situazione. Al momento è probabile che la Cina possa riuscire a scongiurare lo scenario peggiore alla luce del fatto che il governo di Pechino dispone di ampi margini di manovra per indirizzare le risorse dove c’è più bisogno” fa sapere Erik Lueth, Global Emerging Market Economist di Legal & General Investment Management (LGIM)..
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.