Neuberger Berman, nelle Prospettive settimanali del CIO a cura di Peter Bock, Philipp Patschkowski e Ben Perl, vede condizioni particolarmente favorevoli create dall’incertezza macro e dalla carenza di liquidità
Il mercato secondario di private equity, nato per consentire ai Limited Partner, gli investitori, di raccogliere liquidità tramite la vendita di un fondo o di un portafoglio prima della naturale scadenza, è diventato sempre più importante dell’ecosistema del settore dopo la crisi finanziaria globale. Mentre tra il 2010 e il 2022 i mercati privati sono cresciuti da circa 2.000 a 10.000 miliardi di dollari, le transazioni di private equity nel secondario sono passate da 20 miliardi a ben oltre 100 miliardi di dollari l’anno, con un forte incremento di transazioni guidate dagli stessi gestori dei fondi, mentre si registra anche un calo delle riserve non ancora investite e un aumento delle transazioni “a mosaico”, dove l’investitore vende le posizioni a differenti acquirenti.
PANORAMA MOLTO INTERESSANTE PER GLI INVESTITORI
Neuberger Berman, nelle Prospettive settimanali del CIO dedicate alla crescita del mercato secondario di Private Equity a cura di Peter Bock, Managing Director—Private Markets, Philipp Patschkowski, Managing Director e Ben Perl, Global Co-Head of Secondary Private Equity, sottolinea che queste dinamiche stanno creando un panorama particolarmente interessante per gli investitori secondari che dispongono di adeguato capitale, non hanno bisogno di ricorrere alla leva e possono permettersi un approccio altamente selettivo. Il mercato secondario rappresenta quindi la soluzione più ovvia per i LP per raccogliere liquidità e riequilibrare le allocazioni, ma gli stessi investitori sovraesposti al private equity hanno risorse limitate per investire in nuove transazioni…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.