Le analisi delle case di investimento dopo l’attacco terroristico di Hamas seguito dalla risposta dell’esercito israeliano: ecco cosa potrebbe succedere sui mercati e quali sono le asset class più esposte
In una fase delicata del ciclo economico globale, con banche centrali e governi alle prese con inflazione e dati macroeconomici contrastanti, l’attacco terroristico di Hamas nel Sud di Israele aggiunge altra incertezza. Il petrolio ha reagito con aumenti tutto sommato contenuti, ma si teme un allargamento del conflitto che potrebbe avere conseguenze peggiori. Ecco cosa ne pensano gli esperti di alcune case di investimento internazionali.
LA FRANCESE EDMOND DE ROTHSCHILD AM: NESSUNA MODIFICA ALL’ASSET ALLOCATION
Benjamin Melman, Global CIO Asset Management di Edmond de Rothschild AM, sottolinea la reazione “misurata” dei mercati agli eventi in Israele, con una “leggera fuga verso la qualità, mercati azionari e rendimenti obbligazionari in calo”. Secondo l’esperto il rischio principale è l’aggravarsi della situazione con un potenziale scontro tra Israele e Iran. “Ciò avrebbe conseguenze molto gravi. L’Iran non solo è un grande produttore di petrolio, ma potrebbe nuovamente bloccare lo Stretto di Hormuz e distruggere i campi petroliferi vicini”, commenta Melman. “Nessuno può dire per il momento se la risposta sarà simile a quelle viste in passato o se il puro shock di ciò che è accaduto potrebbe portare a un’estensione del conflitto. Il fatto che il governo israeliano sia stato indebolito dalle sue riforme costituzionali potrebbe rendere la sua reazione meno prevedibile. Di conseguenza, è logico applicare un premio di rischio ai mercati. Per il momento non c’è motivo di modificare la nostra posizione di asset allocation. Aspettiamo di vedere come si evolve la situazione prima di prendere posizione”, conclude Melman…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.