Il governo e i media israeliani stanno affrontando un’ondata crescente di attacchi informatici, presumibilmente da parte di gruppi di hacker legati alla Russia, sulla scia del recente conflitto con Hamas, l’organizzazione militare palestinese.
Cosa è successo
Secondo un rapporto di Bloomberg, un gruppo di hacker russi chiamato Killnet si è impegnato a scatenare attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) contro tutti i sistemi governativi israeliani. Il gruppo ha poi annunciato il successo dell’interruzione di un sito web del governo israeliano e del sito dell’agenzia di sicurezza Shin Bet per un breve periodo di tempo nella giornata di domenica.
Anche Anonymous Sudan, un gruppo di hacker sospettato di essere un’organizzazione russa, ha espresso il proprio sostegno alla “resistenza palestinese” e si è assunto la responsabilità dell’interruzione temporanea del sito web del Jerusalem Post lunedì.
“È chiaro che anche altri hacktivisti russi stanno scegliendo da che parte stare e sostengono attivamente Hamas nella sua guerra contro Israele”, ha dichiarato Mattias Wåhlén, esperto di intelligence sulle minacce della società di cybersicurezza Truesec AB.
Sebbene diversi gruppi di hacker abbiano affermato di aver attaccato infrastrutture israeliane, tra cui siti web di centrali elettriche e sistemi di allarme missilistico, molte di queste affermazioni non sono state confermate in modo indipendente.
Perché è importante
Gli attacchi informatici coincidono con un aumento delle critiche internazionali al conflitto tra Israele e Hamas. Ad esempio, l’Università di Harvard ha dovuto affrontare il contraccolpo di importanti ex allievi, tra cui il senatore Ted Cruz, per la mancanza di risposte amministrative alle organizzazioni studentesche che condannano Israele.
Ad aggravare la controversia, Mary Trump, nipote dell’ex presidente Donald Trump, ha accusato suo zio aver potenzialmente fatto trapelare informazioni sulla sicurezza nazionale di Israele ad Hamas.
Nonostante l’aumento dei cyberattacchi, Gil Messing, capo dello staff di Check Point Software Technologies Ltd., ha dichiarato che gli attacchi hanno avuto finora un impatto limitato. Rob Joyce, direttore della sicurezza informatica della National Security Agency, ha riconosciuto che non c’è stata ancora una componente informatica significativa nel conflitto, ma ha avvertito di possibili eventi importanti in futuro.
Israele. Immagine tramite Shutterstock