Kevin Daly, gestore obbligazionario mercati emergenti di abrdn, spiega perché le riforme politiche attuate dal governo possono rivelarsi positive per le obbligazioni nigeriane
Parlando di mercati obbligazionari di frontiera la Nigeria dovrebbe essere presa sempre più in considerazione dagli investitori. Gli attuali rendimenti a due cifre rispetto ai fondamentali del credito e ai recenti sviluppi politici, fanno sì che le obbligazioni sovrane nigeriane in valuta forte, insieme ad alcune obbligazioni corporate, costituiscano una proposta d’investimento interessante. Il fattore forse più importante è che il nuovo governo insediato ad Abuja si sta dimostrando determinato a portare avanti le riforme economiche. Tali riforme, se durevoli, potrebbero avere un impatto notevole sullo sviluppo del paese e, conseguentemente, essere una buona notizia per gli investitori.
DEBITO PUBBLICO NIGERIANO RELATIVAMENTE MODESTO
La Nigeria si distingue rispetto agli altri paesi africani ed emergenti per un debito pubblico relativamente modesto ovvero inferiore al 40% del PIL, e composto per meno di un quarto da debito estero. Inoltre, essendo uno dei maggiori produttori di petrolio, il paese sostiene le esportazioni e le partite correnti che sono state in attivo negli ultimi anni. La nuova raffineria di Dangote dovrebbe riuscire nel prossimo futuro a eliminare la necessità di importare petrolio raffinato, con un ulteriore impatto positivo. Anche le riserve valutarie, pari a circa USD 34 miliardi, l’equivalente di oltre cinque mesi di beni e servizi, appaiono abbastanza rassicuranti. Pertanto Kevin Daly, gestore obbligazionario mercati emergenti di abrdn, ritiene che non ci siano rischi a breve termine che la Nigeria non riesca a onorare i suoi debiti o che veda una crisi della bilancia dei pagamenti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.