Benjamin Melman, Global CIO Asset Management di Edmond de Rothschild AM spiega perché continuano a preferire l’obbligazionario e ritengono interessanti gli investimenti in Intelligenza artificiale e settore sanitario
Le tensioni sui mercati non sono dovute all’aumento del prezzo del petrolio né alle aspettative dei mercati sul fatto che le banche centrali mantengano alti i tassi di interesse più a lungo, dato che anche la curva dei rendimenti a 5 e 10 anni si è irrobustita anziché appiattirsi. Secondo Benjamin Melman, Global CIO Asset Management di Edmond de Rothschild AM, la vera causa è l’aumento del premio a termine, variabile influenzata da così tanti fattori che i movimenti a breve termine possono essere difficili da interpretare.
DUE SCUOLE DI PENSIERO CONTRAPPOSTE
Esistono, spiega l’analista di Edmond de Rothschild, due opposte scuole di pensiero che cercano di spiegare il cambiamento. La prima sostiene che i mercati accettano la condizione di tassi agli attuali livelli elevati, o addirittura più alti, la seconda che i deficit pubblici elevati, ad esempio, circa l’8% del PIL negli USA, non mostrano segni di riduzione. Nessuna delle due teorie è soddisfacente per Benjamin Melman secondo cui i movimenti dei premi a termine di solito non sono correlati alle aspettative di politica monetaria e l’idea che l’aumento dei rendimenti obbligazionari a lungo termine sia dovuto a una crisi in atto per il finanziamento del deficit statunitense è contraddetta dalla forte performance del dollaro. Di conseguenza ci si trova di fronte a un fattore sconosciuto che determina questo movimento, ma, per Melman, i mercati obbligazionari torneranno alla normalità con la fine della grave inversione della curva dei rendimenti statunitense, la disinflazione e l’imminente atterraggio morbido…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.