Secondo un rapporto dell’Associated Press, il conflitto tra Israele e Hamas ha suscitato polemiche tra le imprese. Dirigenti di alto livello e lavoratori stanno lottando con le conseguenze derivanti dall’esprimere le proprie opinioni sulla questione.
Il CEO di Pfizer Inc., Albert Bourla, ha condiviso il suo orrore per le atrocità in Israele in un post su LinkedIn e in una lettera ai dipendenti. Nel frattempo, il CEO di Web Summit, Paddy Cosgrave, ha affrontato critiche per un tweet che implicava che Israele fosse colpevole di commettere crimini di guerra, portando alle sue dimissioni.
Starbucks Corporation è coinvolta in una controversia legale con un sindacato che rappresenta migliaia di baristi a causa di un tweet a favore della Palestina. L’azienda sostiene che il tweet abbia danneggiato il marchio e messo in pericolo i colleghi.
Molte aziende americane, soprattutto quelle nei settori tecnologico e finanziario, hanno forti legami con Israele. I leader di aziende come J.P Morgan Chase & Co., Goldman Sachs Group Inc., Google LLC e Meta Platforms Inc. hanno condannato gli attacchi di Hamas ed espresso solidarietà con il popolo israeliano.
Tuttavia, il Council on American-Islamic Relations ha criticato le risposte delle aziende che minimizzano le sofferenze a Gaza e creano un clima di paura per i lavoratori che desiderano esprimere il loro sostegno ai Palestinesi.
Il conflitto ha lasciato sia i lavoratori che i dirigenti alla ricerca di un messaggio unificante, così le persone oscillano tra l’esprimersi troppo energicamente o non abbastanza sull’argomento.
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