Economie e mercati sono sempre più un elastico teso tra forze contrapposte al rialzo e al ribasso, con le imprese soprattutto americane che rispondono meglio al cambiamento. L’impatto imprevedibile dei conflitti
La notizia che Moody’s ha mantenuto il rating della Francia a Aa2 con outlook stabile, nonostante un debito pubblico che se la batte per dimensioni con quello italico, e un Fmi che mette in dubbio il raggiungimento del target di deficit, ha ricevuto infinitamente meno attenzione del mantenimento dell’Italia a Investment Grade con outlook altrettanto stabile da parte di Standard & Poor’s, ma forse segnala una certa cautela a lanciare allarmi in tempi così complicati per mercati ed economie. I deficit pubblici nei principali paesi sviluppati, a cominciare dagli USA, corrono a livelli record in tempi di pace. E magari la differenza sta proprio qui. Con focolai di guerra fredda che si sta trasformando in ‘calda’ sparsi per il mondo, e dopo i violenti shock e contro-shock causati dalla pandemia, il confine tra tempo di pace e di guerra si è fatto sicuramente più sfumato. I mercati finanziari sono vaccinati dalle crisi finanziarie che hanno investito prima gli USA e poi l’Europa a cavallo del primo decennio degli anni 2000. La volatilità sta investendo forse di più le economie, dalla Cina alla Germania, con la notevole eccezione dell’America.
LA DIFFERENZA CON I TEMPI DELLA CRISI DEL DEBITO SOVRANO
Ora l’Italia è in attesa dei giudizi di Fitch e Moody’s, con il secondo più temuto perché ha già assegnato un outlook negativo. Brutte sorprese sono ovviamente possibili, ma a differenza dei tempi della crisi del debito sovrano europeo di oltre 10 anni fa anche eventuali downgrade potrebbero non avere effetti devastanti. Lo ha spiegato un paio di giorni Matthew Rees, capo delle strategie obbligazionarie globali di LGIM, citando due cose che sono cambiate. La prima è il diverso approccio degli investitori, incoraggiati dal fatto che paesi allora declassati poi si sono ripresi bene, per cui gli investitori non sono ‘forzati’ a vendere ma possono aspettare, mentre la seconda è la flessibilità adottata dalla BCE, che nel reinvestimento dei titoli di Stato a scadenza può continuare a riacquistare anche quelli di un paese che venisse declassato, evitando eccessivi allargamenti degli spread…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.