Secondo quanto riferito, Apple Inc. (NASDAQ:AAPL) prevede di eliminare gradualmente gli AirPods di seconda e terza generazione nel 2024, mentre i nuovi modelli di quarta generazione adotteranno custodie di ricarica USB-C.
Cosa è successo
Apple intende aggiornare i normali AirPods nel 2024 e introdurre un nuovo modello più avanzato l’anno successivo, come ha riferito Mark Gurman, citando fonti vicine allo sviluppo.
Cupertino vuole migliorare gli auricolari, cambiare l’aspetto delle custodie e migliorare il suono. Inoltre, nel 2024 potrebbe arrivare anche una nuova versione delle cuffie AirPods Max.
NEW: Apple plans AirPods overhaul, including two 4th-generation models (including one with noise-cancellation) and Max headphones with USB-C for late 2024. Redesigned AirPods Pro coming in 2025. Read all the details here: https://t.co/KIJQEwywcp
— Mark Gurman (@markgurman) October 25, 2023
Per chi non lo sapesse, gli AirPods di seconda generazione sono stati introdotti per la prima volta nel 2019 e sono attualmente disponibili a 129 dollari.
Si tratta dell’opzione più conveniente. Nel 2021, il gigante tecnologico ha introdotto gli AirPods di terza generazione a 169 dollari, che si collocano nella fascia media.
Allo stesso modo, per chi cerca un’esperienza premium, sono disponibili gli AirPods Pro a 249 dollari, che hanno ricevuto l’ultimo aggiornamento all’inizio di quest’anno.
Riorganizzazione della linea di prodotti
Secondo il report, Apple si sta muovendo strategicamente per rinnovare la linea di AirPods. Gli AirPods di seconda e terza generazione, presenti sul mercato da qualche tempo, sono in via di dismissione.
Secondo Gurman, gli AirPods di terza generazione non hanno ottenuto i risultati sperati da Apple.
Molti utenti acquistano quelli più economici di seconda generazione, mentre altri scelgono i modelli più costosi con cancellazione del rumore. L’opzione intermedia, con un prezzo superiore di 40 dollari rispetto a quella di base, non ha offerto abbastanza funzioni extra da giustificare il costo più elevato.
Differenziazione e avvisi Find My
La strategia di Apple per sostituire i modelli più vecchi prevede anche la distinzione tra i due modelli di quarta generazione, con prezzi simili ma nuovi aggiornamenti, tra cui la presenza di “steli più corti”, la parte che pende dall’orecchio dell’utente.
I modelli di fascia bassa avranno un design che fonde elementi degli AirPods di terza generazione e del modello Pro; la versione di fascia alta offrirà la cancellazione del rumore.
Il modello premium sarà inoltre dotato di una custodia di ricarica aggiornata che include gli altoparlanti per gli avvisi Find My, rendendo più facile per gli utenti individuare la custodia smarrita.
USB-C al centro della scena
I nuovi modelli di AirPods saranno dotati di custodie di ricarica USB-C, in linea con gli sforzi di Apple per il passaggio a questo standard universale. Questo cambiamento semplifica l’ecosistema di accessori di Apple e garantisce la conformità alle normative dell’UE.
Dinamiche di mercato e concorrenza
La decisione di ritirare gli AirPods di seconda e terza generazione arriva in un contesto di crescente concorrenza nel mercato degli auricolari wireless.
Aziende come Samsung, Google, Xiaomi, Sony, Bose e Jabra hanno introdotto i loro prodotti, aumentando la concorrenza a vari livelli di prezzo.
Perché è importante
In precedenza è stato riferito che l’annuncio di Apple relativo all’integrazione del Vision Pro, headset per la realtà mista di prima generazione, con gli AirPods, ha lasciato gli utenti degli AirPods Pro di seconda generazione in un dilemma tecnologico.
Gli AirPods Pro più recenti sono dotati di una custodia di ricarica USB-C e possono sfruttare l’audio lossless a 20 bit e 48 kHz a bassissima latenza se abbinati a Vision Pro, ma questa funzione non funziona con gli AirPods Pro più vecchi, anche se hanno lo stesso chip H2 all’interno.
Questo ha causato un po’ di frustrazione agli attuali utenti di AirPods Pro, che dovranno investire in un nuovo paio di AirPods da 249 dollari solo per poter accedere a questa funzionalità.
Crediti immagine – Apple