I segnali che arrivano dall’inversione della curva dei tassi di interesse indicano l’imminente rallentamento economico, ma i dati macro evidenziano ancora una forza intrinseca del mercato del lavoro americano. Si può puntare sulla parte a breve della curva
La recessione è stata tanto invocata ma nessuno l’ha ancora vista. I segnali ci sono tutti ma, malgrado il rallentamento economico generalizzato, il mercato del lavoro americano continua ad essere molto forte e i consumi per il momento non mostrano una grande flessione. Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi asset Italia di GAM (Italia) Sgr sostiene che è difficile prevedere il timing della recessione perché la geopolitica complica ulteriormente la situazione, impattando sulle materie prime e sul sentiment di mercato. Fino a quel momento è difficile ipotizzare un recupero dei corsi obbligazionari, dopo mesi di sofferenza sull’asset class “sicura” per definizione, ovvero i titoli governativi.
LA CURVA DEI TREASURY
La storia finora ci ha insegnato che l’inversione della curva governativa è un segnale attendibile che anticipa la recessione. “Ogni recessione americana – spiega Mauri Brusa – ha visto il rendimento del Treasury a 2 anni superare quello del decennale nei 12-24 mesi precedenti. La curva americana ha iniziato ad invertirsi circa 18 mesi fa, quindi, la recessione negli Stati Uniti dovrebbe essere sempre più vicina. Dopo la fase di inversione, e subito prima dell’inizio della recessione, la curva si appiattisce perché il mercato inizia a scontare i tagli dei tassi. Si dovrebbe trattare della fase attuale, il differenziale 2-10, infatti, è passato da -110 punti base di inizio luglio agli attuali 20”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.