Il tasso d’inflazione statunitense a ottobre 2023 è sceso al 3,2% su base annua, rispetto al 3,7% osservato a settembre, riprendendo una tendenza al ribasso dopo il rimbalzo estivo.
Il dato ha evidenziato una riduzione della pressione inflazionistica complessiva ed è risultato superiore alle aspettative degli economisti, fissate al 3,3%.
Prima della pubblicazione del report sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) di ottobre, martedì, le probabilità del mercato indicavano una probabilità dell’86% che i tassi di interesse rimanessero invariati a dicembre, con gli operatori che consideravano la possibilità di ben tre tagli dei tassi il prossimo anno, a partire da giugno.
I punti salienti del rapporto CPI di ottobre degli Stati Uniti
- Secondo il rapporto del Bureau of Labor Statistics pubblicato martedì, il tasso d’inflazione annuale del CPI negli Stati Uniti è sceso dal 3,7% di settembre al 3,2% di ottobre.
- Su base mensile, l’indice CPI principale è rimasto piatto, rallentando rispetto al ritmo dello 0,4% di settembre e diminuendo più dello 0,1% previsto.
- Il tasso annuo di inflazione core CPI, che esclude i costi volatili di cibo ed energia, è sceso dal 4,1% al 4% su base annua in ottobre.
- Su base mensile, il CPI core è aumentato dello 0,2%, leggermente al di sotto del mese precedente e dello 0,3% previsto.
Nel complesso, il rapporto CPI di ottobre offre uno sviluppo positivo per la battaglia della Fed contro l’inflazione.
Reazioni iniziali del mercato
In seguito al comunicato, l’indice del dollaro statunitense (DXY), monitorato dall’Invesco DB USD Index Bullish Fund ETF (NYSE:UUP), è immediatamente crollato dello 0,6%, estendendo le perdite della notte.
Il rendimento del titolo del Tesoro a due anni, sensibile alle politiche, è sceso di 15 punti base al 4,88%, in quanto gli operatori hanno rivisto la probabilità di un rialzo dei tassi alla riunione della Fed di dicembre.
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