La società di intermediazione Bernstein prevede una capitalizzazione di mercato di Bitcoin (CRYPTO:BTC) di oltre 3.000 miliardi entro la metà del 2025.
Circa il 70% della fornitura circolante totale di Bitcoin non è stata coinvolta in alcuna attività di trading nell’ultimo anno, affermano gli analisti della società.
Questi tassi di rotazione sono “straordinari per un asset finanziario, in particolare uno noto per le sue fluttuazioni esponenziali guidate da una stretta dell’offerta”, ha dichiarato il rapporto, citato da Coindesk.
Gli analisti, guidati da Gautam Chhugani, si aspettano anche che l’imminente halving di Bitcoin — previsto per aprile o maggio dell’anno prossimo — aumenti il valore della criptovaluta. La pressione mensile di vendita da parte dei miner di Bitcoin scenderà a meno di 500 milioni rispetto al tasso attuale di circa 1 miliardo (basato su un prezzo di Bitcoin di 37.000 dollari).
Un’altra importante evoluzione sarà rappresentata dalle nuove linee guida contabili stabilite dal Financial Accounting Standards Board (FASB), che permetteranno alle aziende di riflettere i guadagni mark-to-market.
Le aziende inizieranno a detenere Bitcoin come asset di tesoreria, hanno dichiarato.
C’è la potenziale approvazione di un fondo negoziato in borsa (ETF) di Bitcoin spot quotato negli Stati Uniti, il che semplificherebbe il processo sia per le aziende che per gli investitori al dettaglio.
Mentre la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti continua ad occuparsi delle richieste dei principali gestori di asset come BlackRock e Ark Invest.
Infine, Bitcoin potrebbe servire come copertura contro la svalutazione. Questa situazione potrebbe derivare dagli effetti ritardati degli aggiustamenti dei tassi di interesse effettuati per contrastare l’inflazione, ha aggiunto il rapporto.
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