A novembre la fiducia dei consumatori statunitensi è risalita in modo più robusto di quanto ci si aspettasse, lasciando intendere che la ripresa della domanda è in corso. Sotto la superficie, ci sono preoccupazioni persistenti che gettano un’ombra sulle prospettive economiche della nazione.
Secondo gli ultimi dati diffusi martedì, l’indice di fiducia dei consumatori degli Stati Uniti è passato da un valore di 99,1 rivisto al ribasso in ottobre a un valore di 102 in novembre. Questo dato ha superato le aspettative del mercato che si aspettava una lettura di 101,6.
“La fiducia dei consumatori è aumentata a novembre, dopo tre mesi consecutivi di calo”, ha dichiarato Dana Peterson, capo economista di The Conference Board.
Questo aumento del sentimento dei consumatori rappresenta un segnale positivo per il panorama economico, soprattutto in presenza dell’incertezza derivante dalle pressioni inflazionistiche e dai rialzi dei tassi di interesse.
Il Present Situation Index, che valuta le opinioni dei consumatori sulle condizioni attuali del mercato del lavoro e degli affari, è sceso da 138,6 a 138,2. L’Indice delle aspettative, che misura le prospettive a breve termine dei consumatori per quanto riguarda le condizioni del mercato del reddito, delle imprese e del lavoro, ha registrato un notevole aumento. È passato da una lettura rivista al ribasso di 72,7 in ottobre a 77,8.
Preoccupazioni persistenti e divisioni generazionali
Nonostante il miglioramento complessivo dell’indice di fiducia dei consumatori di novembre, emerge una tendenza preoccupante. L’indice delle aspettative è rimasto al di sotto di 80 per il terzo mese consecutivo. Storicamente, questo livello ha spesso segnalato un’imminente recessione entro il prossimo anno.
È allarmante notare che circa due terzi dei consumatori intervistati a novembre ritengono ancora “un po'” o “molto” probabile una recessione nei prossimi 12 mesi, sottolineando la persistente incertezza del contesto economico.
L’aumento della fiducia dei consumatori a novembre si è concentrato soprattutto tra le famiglie di età pari o superiore ai 55 anni, evidenziando il divario generazionale nel sentimento economico. Al contrario, la fiducia dei nuclei familiari di età compresa tra i 35 e i 54 anni ha registrato un leggero calo. Le aspettative medie di inflazione a 12 mesi sono scese al 5,7% dopo un aumento di un mese al 5,9%.
Ciò suggerisce che le preoccupazioni per l’aumento dei prezzi sono ben lungi dall’essere del tutto fugate.
Una nota un po’ più positiva è rappresentata dalla valutazione dei consumatori sulle prospettive a breve termine del mercato del lavoro, leggermente più ottimista a novembre. Il 16,1% dei consumatori ha dichiarato di aspettarsi una maggiore disponibilità di posti di lavoro, rispetto al 15,3% di ottobre. Inoltre, il 39,3% dei consumatori ha dichiarato che i posti di lavoro sono “abbondanti”, con un modesto aumento rispetto al 37,9% di ottobre. Il 15,4% dei consumatori ha dichiarato che il lavoro è “difficile da trovare”, con un leggero aumento rispetto al 14,1%.
Reazioni del mercato
L’indice del dollaro statunitense (DXY) ha registrato un rialzo marginale dello 0,1% dopo il rapporto, compensando alcune delle perdite giornaliere. Le aspettative sui tassi di interesse sono rimaste sostanzialmente invariate.
Gli operatori hanno già calcolato la probabilità che i tassi di interesse rimangano invariati a dicembre, seguiti da una serie di quattro tagli dei tassi previsti nel 2024, a partire da maggio.
I mercati azionari hanno mostrato reazioni contenute martedì, con l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) e l’Invesco QQQ Trust (NASDAQ:QQQ) in calo dello 0,1%.
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