Il finanziamento dei combustibili fossili e la capacità di riorganizzare il commercio globale saranno oggetto di un attento esame. A finire in ombra potrebbero essere le discussioni su biodiversità, cibo e transizione giusta
Non sarà un vertice facile, quello di COP28 che si apre domani a Dubai. Un’agenda ricca di temi da affrontare, che rischiano di essere messi in chiaroscuro da polemiche, aspetti economici e fattori esterni. “C’è molto da aspettarsi”, sottolinea Matt Christensen, Global Head of Sustainable and Impact Investing di AllianzGI, che spiega come ad oggi ci siano ancora contrasti ad esempio sulla decisione di organizzare l’evento a Dubai e di farlo sotto la presidenza del sultano Al Jaber, amministratore delegato della compagnia petrolifera nazionale di Abu Dhabi.
STRATEGIE PIÙ ESPLICITE
“Tra i potenziali punti salienti di COP28 – scrive Christensen – speriamo di vedere le strategie di transizione rese più esplicite. Ma il rischio è che la cooptazione dell’agenda da parte degli interessi legati ai combustibili fossili generi ulteriore scetticismo sul fatto che COP sia troppo allineato agli interessi economici tradizionali dei paesi sovrani e delle imprese”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.