Il colosso di Mountain View avrebbe violato le leggi federali della California in tema di intercettazioni e privacy
“Se preferisci non memorizzare le tue attività in Google Chrome, puoi navigare sul web in privato usando la modalità di navigazione in incognito”. Così dice Google nella guida al proprio browser, che, stando a SimilarWeb, il mese scorso è stato il più usato al mondo (dal 59% degli utenti; seguono Safari al 28% e, da lontano, Edge al 6%). C’è però un “piccolo” dettaglio, che a Google costerà 5 miliardi di dollari.
LA CAUSA
Il “dettaglio” è che tramite i suoi analytics, cookie e app, Google traccia le attività degli utenti anche durante la navigazione in incognito. Non solo: stando all’accusa, ciò accadrebbe anche selezionando la navigazione privata negli altri browser attualmente presenti sul mercato. Questi fatti sono stati ritenuti più che sufficienti per intentare, nel 2020, una class action volta a tutelare “milioni di utenti” divenuti inconsapevolmente una “fonte incontrollabile di informazioni” per Google, che in questo modo conoscerebbe amicizie, hobby, cibi preferiti, abitudini d’acquisto e “cose potenzialmente imbarazzanti” dei propri utenti. Tutto ciò, stando all’accusa, violerebbe le leggi federali della California in tema di intercettazioni e privacy, con un danno quantificabile in 5mila dollari per utente, a partire dal 1° giugno 2016. Ecco, quindi, come si è giunti al valore complessivo di 5 miliardi di dollari della causa…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.