Anche dopo il recente recupero l’obbligazionario continua a offrire una finestra da sfruttare, avendo cura di assicurarsi rendimenti duraturi con scadenze medio-lunghe e di limitare la liquidità alle effettive necessità
Il bilancio dell’intero 2023 delle Borse ha chiuso ampiamente in positivo, con l’indice azionario globale (MSCI All Country World Index) a +22%, grazie allo sprint degli ultimi due mesi, trainato dalle azioni americane (+26%, di cui oltre la metà generati da fine ottobre in poi). “Queste performance sono state propiziate da diversi fattori tra loro connessi: le aspettative di tagli dei tassi d’interesse, un «atterraggio morbido» dell’economia senza recessione e l’impatto dell’intelligenza artificiale sui titoli tecnologici” fa sapere Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS GWM in Italia.
FORTE CALO DEI RENDIMENTI DEI TREASURY USA DECENNALI
Tra questi fattori, quello relativo alle attese circa la possibile riduzione dei tassi d’interesse ha favorito anche il mercato obbligazionario che ha visto scendere, dal 5% di ottobre al 3,9% di fine anno, il rendimento dei Treasury statunitensi decennali, mentre i loro prezzi (che si muovono in direzione opposta ai rendimenti) hanno accumulato un sensibile rialzo. In parallelo l’obbligazionario europeo ha fatto anche meglio. Tuttavia, se anche per il reddito fisso il rally di fine anno ha comportato una certa soddisfazione per i possessori di bond, l’aumento delle valutazioni è stato minimo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.