Deutsche Bank AG, una delle prime banche di Wall Street a prevedere una recessione negli Stati Uniti, ha ritrattato la sua previsione quasi due anni dopo.
Cosa è successo
Gli economisti della banca, guidati da Matthew Luzzetti, hanno riconosciuto la solidità dell’economia del 2023, con un’inflazione vicina all’obiettivo del 2% della Federal Reserve e un mercato del lavoro resistente, ha riportato martedì Bloomberg. Hanno inoltre osservato che le condizioni finanziarie più favorevoli hanno ridotto al minimo il rischio di rallentamento della crescita.
“Riteniamo che l’economia continuerà a rimanere su questo sentiero stretto e che una recessione sarà evitata con costi limitati nel mercato del lavoro”, si legge nel report.
“Anche se l’inflazione potrebbe rallentare un po’ nel breve termine, in ultima analisi riteniamo che stia scendendo in modo sostenibile verso l’obiettivo della Fed”.
Questo cambiamento di posizione rappresenta un significativo allontanamento dalle previsioni iniziali della banca nell’aprile 2022, dopo l’aggressivo aumento dei tassi di interesse da parte della Fed. All’epoca, la banca prevedeva una “recessione significativa” entro la fine del 2023, innescata da un aumento del tasso dei Fed funds al 5-6%, che avrebbe fatto salire il tasso di disoccupazione di “diversi punti percentuali”.
Nonostante il raggiungimento di questi tassi di interesse, il mese precedente il tasso di disoccupazione è rimasto al 3,7%, lo stesso di aprile 2022. La banca ha iniziato a ritrattare le sue previsioni iniziali a metà dello scorso anno, con il vicepresidente del dipartimento di ricerca Peter Hooper che ha suggerito che non era certo che gli Stati Uniti sarebbero entrati in recessione.
Perché è importante
L’inversione della previsione di recessione di Deutsche Bank è uno sviluppo significativo, data la diffusa previsione di una recessione nel 2024. A dicembre, BMO Capital Markets e Deutsche Bank erano tra le società più ottimiste nel prevedere una recessione dell’economia statunitense entro la fine del 2024. Le loro previsioni includevano anche un aumento del 12% dell’S&P 500 fino a 5.100, spinto dagli utili piuttosto che dal taglio dei tassi.
Tuttavia, a febbraio, l’economista David Rosenberg ha ribadito la sua previsione di un’imminente recessione, indicando un dato nel report sugli utili di UPS. L’economia ha mostrato una forte crescita da quando si è ripresa dalla flessione indotta dalla COVID-19 nel 2021, ma alcuni economisti hanno continuato a lanciare avvertimenti di recessione.
Nonostante ciò, la forza del mercato del lavoro ha sempre sorpreso gli economisti, portando a un ritardo o a un’inversione delle previsioni di recessione.
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